venerdì 20 febbraio 2015

Lettera di diffida…. a cosa serve? (fonte: www.condominioweb.com)

Riportiamo un interessante approfondimento dal sito www.condominioweb.com:


Il mio vicino è un rumoroso cronico: leggendo qua e la sul forum mi è stato consigliato di inviargli una lettera di diffida. A che cosa serve esattamente?
Il mio vicino mi ha comunicato che intende costruire sul suo terreno ma secondo me lo farà non rispettando le distanze. Che cosa posso fare per metterlo in guardia?
Uno dei condòmini di uno stabile che amministro viola costantemente le norme del regolamento sul parcheggio negli spazi comuni. Perché è utile diffidarlo dal proseguire prima di intraprendere l'azione legale?
Dopo le recenti piogge ho notato che in una stanza della mia casa sono presenti delle macchie e delle gocce d'acqua. Si tratta di un'infiltrazione proveniente dal terrazzo condominiale. Per ottenerne la cessazione devono diffidare l'amministratore?
Tutti questi interrogativi, ci siamo limitati a quattro esemplificazioni ma l'elenco è lungo, hanno in comune un aspetto: rispetto ad ognuno di essi può essere utile inviare una lettera di diffida.
Diffidare, in ambito giuridico e non solo, vuol dire "invitare qualcuno ad astenersi da un determinato comportamento o a compiere una determinata attività, sia oralmente, sia, in senso proprio, mediante esplicita diffida scritta" (Fonte: Dizionario enciclopedico Treccani).
La lettera di diffida, dunque, è quella comunicazione con cui chi si ritiene leso da un comportamento attuale (o futuro) di un'altra persona la invita a cessare il comportamento lesivo o a non intraprendere azioni considerate illegittime.
Chiaramente si può diffidare qualcuno solamente se si sta comportando in modo non corretto rispetto a quanto stabilito dalla legge o comunque da regole condivise e non semplicemente perché non si sta comportando come vorremmo sulla base di una nostra personale valutazione.
Gli esempi succitati rappresentano i classici casi in cui una persona può diffidare un altro soggetto perché non si sta comportando secondo legge o perché è successo un fatto a cose a lui riconducibile (es. delle infiltrazioni) che sta recando danno e che dev'essere eliminato.
La diffida non è obbligatoria se non nei casi previsti dalla legge. Così, ad esempio, il ambito contrattuale l'art. 1454 c.c. dedicato alla diffida ad adempiere, recita:
Alla parte inadempiente l'altra può intimare per iscritto di adempiere in un congruo termine, con dichiarazione che, decorso inutilmente detto termine, il contratto s'intenderà senz'altro risoluto.
Il termine non può essere inferiore a quindici giorni, salvo diversa pattuizione delle parti o salvo che, per la natura del contratto o secondo gli usi, risulti congruo un termine minore.
Decorso il termine senza che il contratto sia stato adempiuto, questo è risoluto di diritto.
L'impresa di pulizie non sta effettuando il proprio lavoro nei modi concordati? Per ottenere l'adempimento o addivenire alla risoluzione è necessario inviare una lettera di diffida. Diversamente il disinteresse potrebbe essere considerato tacita acquiescenza all'inadempimento dell'altra parte.
In altri casi la lettera di diffida può essere utile perché non sempre l'altra parte potrebbe essere a conoscenza (per ignoranza) della lesione dell'altrui diritto. È il caso delle infiltrazioni in locali di proprietà altrui.
La comunicazione del fatto lesivo non dev'essere per forza eseguita in forma di diffida, in quanto nei casi di illeciti extracontrattuali le parti non devono comportarsi in un determinato modo in base al generale principio del neminem laedere (brocardo latino che sintetizza il dovere di non compiere atti lesivi degli altri diritti). Come dire: posso anche limitarmi a segnalarti l'infiltrazioni o i rumori intollerabili senza utilizzare formule di diffida, in quanto mi basta metterti a conoscenza del fatto che stai ledendo un diritto altrui.
Diffidare o comunque avvisare la controparte dell'illegittimità del suo comportamento rispetto ai propri diritti è comunque utile per dimostrare in sede di giudizio che s'è cercata una soluzione anche fuori dalle aule di Tribunale (ciò al fine di valutare il comportamento delle parti in relazione alla condanna alle spese ed anche in relazione alla misura dell'eventuale risarcimento).


www.condominioweb.com 

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