giovedì 24 dicembre 2015

Tanti auguri ai nostri lettori, a chi frequenta i nostri corsi, a chi ci segue…..


Dai e dai ecco un post che non è lavorativo…. I nostri auguri più grandi a chi frequenta il nostro blog, a chi ci segue nei nostri corsi, a chi ci scrive per avere chiarimenti su questioni riguardanti i nostri ambiti professionali e comunque a tutti quelli che ci conoscono e ci conosceranno….. Che il Natale che ormai è alle porte sia Sereno e che il 2016 porti gioia e soddisfazioni ad ognuno di noi….
Abbiamo scritto una piccola storia sul Natale, prendendo spunto dalla nostra professione ma valida per tutti quelli che si impegnano ogni giorno nella propria attività….

Natale alle porte
Notte. Cielo stellato. Freddo pungente. La luna piena rischiara la città, lasciando solo intravedere le sagome delle case, puntinate dalle luci ad intermittenza del natale che fanno capolino dietro le finestre. La temperature è gelida ma l’aria sa di feste imminenti e gioia in arrivo.
Tra poco ai volti stupiti e curiosi dei bambini mentre aprono un pacco regalo, faranno da contraltare le facce disincantate dei grandi, obbligati, forse, ad una gioia da ricercare a tutti i costi, più per far felici gli altri che se stessi.
Il periodo non è tra i migliori: i pensieri, le tensioni, le preoccupazioni lavorative riescono a minare anche gli animi più ben disposti o quelli più ottimisti.
In un ufficio, al piano terra di un palazzo che si affaccia su una via del centro, le luci all’interno sono accese. Le ultime scadenze prima della fine dell’anno obbligano il geometra a passare qualche lunga serata in studio, mentre il silenzio interno al suo familiare ambiente di lavoro viene piacevolmente rotto dalle voci e dalle risate di chi cammina per strada. Le vetrine del proletario piano terra regalano un rapporto con chi vive lungo la via, fortuna che non si può godere chi sta al piano nobile.
Piazzato alla scrivania, sta terminando una relazione che servirà ai suoi clienti a chiudere un accordo su una divisione di alcuni fabbricati, riuscendo a salvare i rapporti tra i familiari, grazie alla sensibilità che il geometra ha messo nel dosare sapientemente valori e umanità, quasi fosse un farmacista che confeziona col bilancino una medicina. Ormai la definizione è messa a punto, la sua opera quasi completata, il senso di rilassamento dopo uno sforzo sta avanzando improvvisamente, così come all’improvviso la stanchezza lo ammanta, il corpo si adagia pesantemente sullo schienale imbottito della poltrona e gli occhi si chiudono……
Si desta di soprassalto, cercando di riconoscere qualcuna delle voci che, a volte, dalla strada piombano nelle stanze dove lavora, ma si rende subito conto di non essere alla sua abituale postazione; si trova probabilmente all’esterno, in un giardino, la luna non c’è più ed il buio pesto che lo circonda  lo obbliga ad affidarsi all’udito ed all’olfatto per capire dov’è finito.
Rumori di rami e foglie che si agitano compostamente nel vento debole, l’aria serena, il rumore della neve che cade, il profumo pungente di pino e di abete lo riportano alla sensazione del vero Natale, sentire ormai dimenticato da molti anni, anni in cui le feste regalavano ore di gioia.
D’un tratto una voce calda e profonda lo chiama, sorprendendolo e impaurendolo un po’. Si gira, con circospetto, ma non riesce a scorgere nessuno, sente solo la voce che mantiene un tono calmo e rassicurante.  Prova a dire qualche parola ma si accorge di non riuscire a parlare, o meglio ci prova ma dalla bocca non escono suoni; è una situazione nuova che vive… di regola parla in continuo: al telefono, con i clienti, con colleghi, con dipendenti di qualche ente pubblico, con le maestranze in cantiere ; ed ora è costretto ad ascoltare ciò che lo circonda e, nel forzato silenzio, il soffocato rumore intorno a sé si fonde con il suo rumore interno; il cuore che batte, la cassa toracica che si gonfia e si sgonfia incessantemente, i muscoli del corpo che si rilassano e si contraggono, seguendo le sensazioni vissute all’istante.
Immerso in una natura che non vede ma sente, si rende conto di assuefarsi a quella sensazione di pace che adesso lo pervade…. Probabilmente è quello che alcuni chiamano spirito natalizio, quasi che solo a Natale si possa provare e che in altri periodi dell’anno sia un’inarrivabile chimera.
Galleggia per un po’  su questa soffice nuvola di serenità, ridotto magicamente e fortunatamente al silenzio, come se parlare in una situazione come quella possa rovinarla o farla dissolvere.
Anche se adesso capisce che dipende solo da lui, da come affronta i problemi, da come si pone davanti al suo lavoro e, più in generale, davanti alla vita….. adesso è sicuro che se provasse a parlare, le parole uscirebbero fluenti e con tono squillante, ma preferisce aspettare ancora; adesso è lui che non vuol interrompere questa catena di belle sensazioni con le banalità che a volte si dicono o siamo costretti a dire. Ci sarà tempo per dire tutto ciò che vuole, ma questo momento di intimità è il suo, in solitudine con se stesso…..
Un clacson lo sveglia, la poltrona lo accoglie sempre, si è un po’ raffreddato perché il termostato è stato tarato su un orario di lavoro normale e a quell’ora il riscaldamento non parte, è tempo di chiudere la pratica e tornarsene a casa. Domani sarà un'altra giornata piena di impegni e di preoccupazioni ma, stranamente, non ha la solita sensazione di stomaco contratto che lo attanaglia ogni sera quando chiude le serrature e mette l’allarme in studio.
Stare qualche minuto con se stesso l’ha aiutato ad andare dove, forse, è possibile assaporare la sensazione del Natale.
Alla relazione per la divisione manca solo qualche virgola per essere conclusa, lo farà domani…. In questo momento ha deciso di pensare un po’ anche per sé; uscendo per strada, a notte fonda, si accorge che sta cominciando a nevicare, e comincia a sorridere……..
Buon Natale

(dedicato a tutti quelli che, con semplicità e gioia, riescono ad assaporare le feste natalizie; ma dedicato ancora di più a quelli che, per ritrovare lo spirito natalizio, devono trovare la forza di andare oltre i pesanti pensieri del quotidiano, ma che lo fanno perché non si vogliono arrendere…)

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