domenica 11 maggio 2014

Come misurare la distanza tra fabbricati….. ulteriore (e ultimo?) post su questa frequente questione….


La distanza tra fabbricati e tra muri di confine è una delle più frequenti controversie tra vicini. La questione tocca le proprietà private, indirizzando, conseguentemente, umori e comportamenti delle perone. Ecco perché il nostro Codice Civile la affronta sovente Una materia molto ricca, disciplinata diffusamente dal codice civile, stabilendo alcune misure minime che, è bene rimarcare, i regolamenti edilizi locali ritoccano e variano. Consultare perciò gli strumenti urbanistici comunali e le leggi regionali è necessario per inquadrare correttamente i singoli casi. Il Codice Civile stabilisce che la distanza minima, tra due edifici costruiti ovviamente non in aderenza, misurata in linea d'aria debba essere pari a 3 metri. 
La misurazione della distanza minima prende come riferimento il limite estremo del fabbricato (o della costruzione) costituito da murature, travi, pilastri, scale, mentre non sono sempre ricompresi i balconi e le altre sporgenze, la cui considerazione varia a seconda del regolamento edilizio o strumenti urbanistici locali.
In riferimento invece ai muri di confine, il codice civile concede la possibilità di recintare la proprietà, facendo però differenti ipotesi in virtù dell'altezza del muro stesso.
Tratteremo prossimamente l'argomento alla luce delle sentenze di cassazione che (a volte) forniscono una chiave di lettura della questione, generando (spesso) confusione sull'interpretazione dei singoli casi.

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